Questo sito si propone di raccogliere e diffondere informazioni sulla vita e l’opera di Leone Pancaldi (1915-1995), architetto e pittore italiano.

Leone Pancaldi, Astronauti, 1975

Leone Pancaldi nel 1992
Leone Pancaldi frequentò l’Accademia di Belle Arti di Bologna negli anni Trenta. Ancora ragazzo fece l’apprendista come disegnatore in un’azienda meccanica e in alcuni studi di architettura. Lasciata l’Accademia, insegnò disegno e pittura in una scuola privata. Si iscrisse poi alla Scuola di Architettura dell’Università di Firenze, dove si laureò con Adalberto Libera, noto rappresentante italiano dell’architettura razionalista e “moderna”.
Soldato per molti anni durante la seconda Guerra Mondiale, fu fatto prigioniero dai tedeschi quando l’Italia abbandonò l’alleanza con Hitler e fu internato in una serie di campi di concentramento: Oberlangen, Sandbostel, Wietzendorf... Come prigioniero numero 114402 riuscì a mantenere vivo un interesse per l’architettura, come mostrano alcuni disegni che si sono conservati:

Leone Pancaldi, Ritrovo estivo, 1944
Nei campi di concentramento tedeschi – dopo l’8 settembre 1943 vi furono internati 600.000 soldati italiani, di cui 40.000 non tornarono – fece conoscenza con diversi artisti e intellettuali. Tra gli amici vi era il critico d’arte Luigi Carluccio, che ritrasse l’amico in questo schizzo:
Leone Pancaldi prigioniero nel 1944, disegno di Luigi Carluccio
Rientrato a Bologna nell’estate del 1945, Leone Pancaldi riprese a insegnare e a dipingere e si unì agli sforzi per la ricostruzione. In quel clima partecipò alla progettazione di una serie di mostre d’arte antica, organizzate dallo storico dell’arte Cesare Gnudi, che si proponevano di rivalutare l’importante tradizione artistica che aveva caratterizzato Bologna e la sua regione fin dal diciassettesimo secolo.
L’allestimento delle mostre, e il lavoro di squadra con Cesare Gnudi e Andrea Emiliani, fecero d Leone Pancaldi uno dei più noti architetti di musei in Italia in un’epoca nella quale un altro architetto italiano, Carlo Scarpa, stava conquistando una fama internazionale per gli architetti della penisola impegnati nella progettazione di musei. Negli anni successivi i lavori per il rinnovamento della Pinacoteca Nazionale di Bologna avrebbero portato ulteriore fama a Leone Pancaldi come architetto di musei.

Leone Pancaldi, architetto, mostra dell' Etruria padana, Bologna 1960

Leone Pancaldi, Pinacoteca Nazionale di Bologna, 1960, foto P. Monti

Leone Pancaldi, Pinacoteca Nazionale di Bologna, 1960, foto P. Monti

Leone Pancaldi, Pinacoteca Nazionale di Bologna, 1960, foto P. Monti
Nel 1968 il Museo d’Arte Moderna di New York (MOMA) invitò Leone Pancaldi e Carlo Scarpa a rappresentare gli architetti italiani in un’esposizione dedicata all’“Architettura dei musei”. L’anno seguente Donald Posner, scrivendo per il Burlington Magazine, osservò che la Pinacoteca di Bologna era “diventata negli ultimi anni uno dei più attraenti musei d’Italia e un leader mondiale nell’arte della museologia … Il rinnovamento e gli ampliamenti di Leone Pancaldi – architetto di grande sensibilità – l’hanno trasformata in una galleria moderna, luminosa ed estremamente piacevole, che conserva tuttavia la dignità e la solidità dell’antica Pinacoteca”.

Cesare Gnudi e Leone Pancaldi (a destra) nel 1970, foto W. Breveglieri
Nel frattempo Leone Pancaldi partecipò come pittore alle Biennali di Venezia del 1956 e del 1964.

Leone Pancaldi, Ritmo, Biennale di Venezia, 1956
Negli anni Settanta e Ottanta del Novecento Leone Pancaldi realizzò a Bologna come architetto diversi edifici pubblici. Il più noto è la prima sede della Galleria d’Arte Moderna di Bologna, inaugurata nel 1975.
Leone Pancaldi, Galleria d'Arte Moderna (GAM), Bologna 1975

Leone Pancaldi, Galleria d'Arte Moderna (GAM), Bologna 1975, interno
Un altro è la prima sede della Regione Emilia-Romagna:
Leone Pancaldi, palazzo della Regione Emilia-Romagna, Bologna 1969-1975
La produzione di Leone Pancaldi come architetto comprende anche un edificio per l’IBM e diverse case private.

Leone Pancaldi, palazzo IBM, Borgo Panigale, Bologna, 1976-79

Leone Pancaldi, disegno per una villa sulle colline vicino a Bologna, anni Settanta

Leone Pancaldi, casa a Monte Calvo, Bologna, anni Settanta

Leone Pancaldi, Omaggio a Géricault, 1973
Leone Pancaldi continuò a dipingere fino agli anni Novanta. Quando morì, nel 1995, lasciò circa trecento quadri, molti disegni e un ricco archivio di lavori d’architettura.G. Pancaldi con V. Pancaldi